Washington D.C., 2014.
Dopo essersi svegliato dal ghiaccio e aver combattuto Loki ed il suo esercito di Chitauri, Steve Rogers aka Captain America (un Chris Evans in perfetta forma) lavora con lo S.H.I.E.L.D. Il suo compito è quello di svolgere missioni di importanza fondamentale.
Viene affiancato dalla squadra S.T.R.I.K.E., guidata dall’agente Brock Rumlow (Frank Grillo), e dalla bellissima, ma letale, agente Natasha Romanoff aka Black Widow (Scarlett Johansson). Prima di partire per una delle tante missioni, fa un incontro importante. Nessuno di famoso, almeno non ancora.
Un ragazzo di colore, ex soldato, con il quale il nostro protagonista trova una certa affinità. Il ragazzo si chiama Sam Wilson (Anthony Mackie). Per i fan dei fumetti magari sarà già chiaro di chi stiamo parlando, per gli altri, beh, dovrete attendere. Ma torniamo alla squadra dello S.H.I.E.L.D.
Noi, li troviamo all’opera in una missione di salvataggio e recupero ostaggi in mare. In questa occasione vediamo che le capacità della squadra sono altissime, ma, dopo il cambio di piano da parte della Vedova Nera, la missione rischia di finire male. Fortunatamente parliamo di Captain America, non è facile sconfiggerlo!
Dopo uno scontro 1 contro 1 con il capo dei pirati, Cap porta a termine la missione, anche se scontento del comportamento dell’amica. Questo lo porta a confrontarsi con il Direttore dello S.H.I.E.L.D., Nick Fury (Samuel L. Jackson), che gli mostra una creazione sconvolgente.
L’agenzia sta sviluppando un progetto chiamato Insight. Un piano che prevede di far sorvolare il pianeta da tre Helicarrier collegati a dei satelliti, di modo da poter contrastare qualsiasi minaccia. Questo sconvolge il capitano, ma è nulla in confronto a ciò con cui dovrà scontrarsi più avanti nel film.
Il direttore Fury contatta la sua agente più fidata, Maria Hill (Cobie Smulders), chiedendole di raggiungerlo il prima possibile. Ma la situazione peggiora in poco tempo, dei finti agenti di polizia lo aggrediscono bloccandolo nella sua auto. Fortunatamente quella macchina non è una semplice macchina, possiede qualche leggera modifica.
Così, il direttore, riesce a scamparla, almeno per qualche minuto. Perché, poco più avanti lo aspetta un aggressore misterioso, con una maschera in faccia e un braccio metallico. Quest’ultimo dà il colpo di grazia alla sua auto e ferisce ancora di più Fury, che però riesce a fuggire. Tornato a casa, dopo un paio d’ore di riflessione, Cap trova il direttore sul suo divano, sanguinate e dolorante, che gli rivela ciò di cui è venuto a conoscenza: lo S.H.I.E.L.D è compromesso.
Non fidarti di nessuno. Queste saranno le sue ultime parole, visto che l’aggressore con il braccio metallizzato, incontrato poco prima, finisce il lavoro sparandogli tre colpi nel petto. Ovviamente il capitano parte all’inseguimento ma trova un avversario alla sua altezza, che riesce a fermarlo.
Una volta arrivato all’ospedale incontra la Vedova Nera che gli domanda cosa facesse Fury nel suo appartamento. Lui, anche se titubante, risponde in modo vago, non rivelando ciò che il direttore gli aveva detto poco prima. Non fidandosi di nessuno nasconde la chiavetta all’interno dell’ospedale. Una volta al cospetto del segretario generale dello S.H.I.E.L.D. Alexander Pierce (Robert Redford), mente un’altra volta.
Questo lo porta ad essere aggredito e poi inseguito dagli agenti della sua stessa agenzia. Una volta ritornato all’ospedale per recuperare le informazioni scopre che Natasha Romanoff se ne è già impossessata.
Dopo una lunga discussione, nella quale la Vedova Nera rivela al capitano che il cecchino viene chiamato “il Soldato d’Inverno“, decidono di fidarsi l’una dell’altro e questo li porterà a scoprire la verità insieme. Una volta esaminato il contenuto della chiavetta, la traccia li porta nel vecchio campo di addestramento dove il piccolo e gracile Steve ha passato i suoi primi giorni da soldato.
Lì troveranno una cosa che non si aspettavano affatto… la verità. La verità è che lo S.H.I.E.L.D. non è altro che una copertura per far ricrescere e mettere in moto i piani dell’Hydra, la divisione strategica nazista.
Una volta scoperta tutta la storia di come sia stato possibile che il vecchio nemico del capitano sia rimasto in piedi, vengono attaccati. Ed è qui che entra in gioco il rapporto con il ragazzo conosciuto all’inizio del film. Difatti, i due fuggitivi si rivolgono all’unica persona, di loro conoscenza, che non li vuole morti.
Dopo un paio d’ore di riposo, si inventano un piano per fermare l’Hydra. Prima di tutto devono raccogliere più informazioni, e possono farlo solo rapendo l’agente Jasper Sitwell (Maximiliano Hernàndez), funzionario di alto livello dello S.H.I.E.L.D. Questo però porta ad una questione importante: come fanno le due persone più ricercate del paese a rapire un uomo in pieno giorno? La risposta è: non lo fanno loro.
Quest’ultima frase è esattamente quella che dicono nel film, ammetto, non è farina del mio sacco. Comunque, tornando alla questione missione. Sam si offre di aiutare i due, che accettano chiedendosi quale apporto possa portare. Beh, sicuramente non si aspettavano una cosa del genere.
Quando era nell’esercito Wilson serviva come Pararescuemen in alcune delle missioni più difficili. E non con semplici paracaduti, ma con un prototipo di ali meccaniche. Così, appare per la prima volta, nell’Universo Cinematografico Marvel, il personaggio di Falcon.
I tre riescono nell’intento di rapire Jasper Sitwell, ma questo non è del tutto positivo. All’inizio, quest’ultimo, rivela il piano, dicendo che il progetto Insight in realtà mira a distruggere le possibili minacce per l’Hydra. Ma, poco dopo vengono aggrediti dallo stesso uomo misterioso che ha ucciso Fury.
Mentre si difendono, i tre si separano, e Cap finisce con affrontare faccia a faccia il Soldato d’Inverno. Dopo uno scontro accesso, dove entrambi dimostrano una grande abilità, il capito toglie la maschera al suo avversario. Scoprendo così che la persona che si cela sotto di essa è una sua vecchia conoscenza.
Lo so, lo so, non ho rivelato chi si cela sotto la maschera, ma se siete fan o se siete stati attenti potreste capire di chi si tratta. Poi il film è del 2014, quindi, se non lo avete mai visto, ma avete guardato uno dei successivi probabilmente già lo sapete. Ho comunque preferito mantenere il segreto perché nello spirito del film.
È questa la caratteristica che, a parer mio rende questo film molto valido. La prima scena ci porta a conoscere un personaggio che sembra solo di contorno. Dopo il cambio scena ci viene presentata la squadra S.T.R.I.K.E. ed il suo leader, l’agente Rumlow, che per gli appassionati è un personaggio ben noto.
Successivamente un aggressore/soldato/mercenario mascherato con un braccio metallico. E poi la questione S.H.I.E.L.D. che, poco dopo, si scopre essere in realtà l’Hydra. E da qui si scoprono diversi segreti, oltre all’identità di due dei tre personaggi appena citati. Come, ad esempio, il progetto Insight, che porterà i nostri eroi a dover far uso di un altro stratagemma simile per riuscire a fermarlo.
In conclusione, secondo me questo lungometraggio è un’ottima unione tra un film di spionaggio e un cinecomic. Tra tutti i colpi di scena e diversi collegamenti a film precedenti, ma anche successivi, in pieno stile UCM, questo secondo capitolo di Captain America riesce a tenere incollato lo spettatore per tutta la durata del film.
E voi cosa ne pensate? Eravate riusciti scoprire i personaggi nuovi dall’inizio? Fatecelo sapere nei commenti.