Ecco la spiegazione completa del finale del sorprendente quarto episodio di Moon Knight.
Sono disponibili su Disney+ i primi quattro episodi di Moon Knight, la nuova serie televisiva dei Marvel Studios con protagonisti Oscar Isaac (Steven Grant/Marc Spector/Moon Knight) ed Ethan Hawke (Arthur Harrow) pronti ad imbarcarsi in un viaggio verso un mortale mistero tra i potenti Dei dell’Egitto.
Nel finale del quarto episodio della serie, intitolato ”La Tomba”, Marc Spector si ritrova in un ospedale psichiatrico, imbottito di farmaci e circondato da diversi personaggi che abbiamo visto nel corso dei primi episodi, dopo essere stato sparato da Arthur Harrow.
Tutta la sequenza in ospedale è un chiaro riferimento alla run a fumetti scritta da Jeff Lemire e disegnata da Greg Smallwood, che ha rappresentato una grossa fonte di ispirazione per la serie e nella quale questa location svolge un ruolo fondamentale. Ma cosa succede esattamente? Ve lo spieghiamo nel dettaglio.
L’OSPEDALE PSICHIATRICO
Nei fumetti, durante la sua permanenza forzata nell’ospedale, a Marc viene spesso ripetuto che si trova in questa struttura da quando aveva dodici anni, che soffre di disturbo dissociativo della personalità e che Moon Knight e Khonshu sono solo fantasie che si è creato per sopportare meglio la verità.
La sequenza in cui lo psichiatra interpretato da Ethan Hawke cerca di convincere Marc che Moon Knight è frutto della sua psiche malata è un altro omaggio alla run di Lemire.
BILLY E BOBBI
Nell’ospedale possiamo notare anche Billy e Bobbi – i detective al servizio di Arthur Harrow introdotti nel secondo episodio – nelle vesti di infermieri. Come vi avevamo anticipato nei precedenti speciali, i personaggi sono stati apparsi per la prima volta nella run di Lemire.
In questo ciclo di storie, Bobbi non è una donna bensì un sadico inserviente dell’ospedale psichiatrico in cui Marc Spector si ritrova rinchiuso che, insieme al suo collega Billy, era solito violentare e tormentare i pazienti con l’elettroshock.
VOLTI FAMILIARI
All’interno dell’ospedale possiamo distinguere Bek (il socio di Anton Mogart, interpretato da Loic Mabanza nel terzo episodio), Donna (la direttrice del museo presso cui lavorava Steven, interpretata da Lucy Thackeray) e Crawley (Shaun Scott).
Quest’ultimo personaggio era stato presentato nel primo episodio della serie come un artista di strada che Steven interpellava nei momenti di difficoltà. Nei fumetti, Bertrand Crawley è un vagabondo che è stato introdotto nel 1976 sulle pagine di ”Marvel Spotlight #28” e, oltre ad essere un caro amico e informatore di Marc, ha svolto un ruolo molto importante nella run di Jeff Lemire.
REALTÀ O FINZIONE?
Durante la conversazione con lo psichiatra, Marc inizia a mettere in dubbio la realtà che lo circonda e gli eventi che abbiamo avuto modo di vedere nei primi quattro episodi. Ad esempio, nell’ufficio del dottore è presente un quadro che raffigura le alpi bavaresi (location mostrata nel primo episodio) mentre le scarpe di un altro paziente dell’ospedale potrebbero aver spinto Marc ad immaginare le speciali calzature indossate da Arthur Harrow.
Nella stanza, inoltre, possiamo intravedere diversi vasi canopi, una piramide di vetro (molto simile all’Altrovuoto fumettistico) e altri oggetti legati all’Antico Egitto, elementi che potenzialmente potrebbero aver influenzato l’immaginazione del protagonista. Il bastone da passeggio dello psichiatra, infine, potrebbe essere diventato nella mente di Marc l’artefatto che collega Harrow alla dea Ammit.
Ogni cosa, nell’ufficio di Harrow, sembra suggerire che le avventure vissute finora da Marc/Steven siano frutto della sua fantasia. Ma è davvero così?
Nella sequenza precedente, invece, è possibile vedere una boccia con un pesce rosso (chiaro riferimento al pesce monopinna di Steven Grant, Gus), il disegno di un paziente che ritrae un volatile con il volto di un teschio rapace (ossia Khonshu) e un cubo di Rubik (utilizzato da Steven per non addormentarsi).
L’ABBRACCIO
Negli ultimi minuti dell’episodio Marc trova Steven rinchiuso all’interno di un enorme sarcofago e, dopo averlo liberato, lo abbraccia come se fosse un fratello. Si tratta di un omaggio visivo a ”Moon Knight #9” (2016) di Jeff Lemire e Greg Smallwood.
JAKE LOCKLEY?
Dopo aver liberato Steven, Marc intravede un altro sarcofago (molto più sporco e impolverato rispetto al precedente) in una delle stanze dell’ospedale. È possibile che all’interno di questo secondo sarcofago sia rinchiusa la terza personalità del protagonista, Jake Lockley, più volte intravista nel corso della serie?
Nei fumetti, Jake Lockley è sempre stato rappresentato come un tassista con numerosi contatti con informatori e spie che gli hanno permesso di anticipare le mosse dei suoi nemici e dei criminali ma nelle run più recenti ha dimostrato di essere anche la personalità più violenta, fredda e aggressiva di Marc Spector, arrivando al punto da nascondere le sue discutibili attività alla sua personalità “originaria”.
TAWERET
Nel finale, Marc e Steven si imbattono in Taweret (nota anche come ”Tueret” o ”Tauret”), una divinità egizia tipicamente rappresentata come una femmina d’ippopotamo gravida. Oltre ad essere la protettrice delle donne incinte e dei bambini, Taweret fungeva da madre del sole nel rito funerario per invogliare il defunto a rinascere quotidianamente e vegliava sul sonno dei vivi e dei morti.
L’interprete del personaggio, Antonia Salib, ha elogiato la libertà creativa concessale dai Marvel Studios per la sua interpretazione:
Penso che avendo il tempo di una serie si sia in grado di esplorare tutti i diversi personaggi e di approfondire il viaggio emotivo che Steven e Marc stanno attraversando. Personalmente mi è sembrato un processo molto collaborativo, cosa che reputo brillante per una produzione così grande. Dal momento in cui ho letto le scene durante l’audizione a quando ho iniziato a lavorare con il regista Mohamed Diab, con il team dei costumisti e quello degli effetti visivi, sembrava che mi fosse stata data libertà creativa per creare il mio personaggio e che tutti fossero d’accordo con quello che facevo.
Nel primo episodio, inoltre, era già stato inserito un indizio che anticipava l’introduzione di questa divinità egizia: al minuto 6:58 era possibile vedere diversi peluche e dei souvenir che raffiguravano proprio Taweret, alludendo alla sua presenza nella serie.