La scioccante rivelazione di Ms. Marvel era in realtà abbastanza prevedibile. Ecco come i Marvel Studios hanno preparato il terreno già dall’inizio del 2021.
Sono disponibili su Disney+ tutti gli episodi di Ms. Marvel, la nuova serie TV dei Marvel Studios dedicata alla giovane supereroina pakistana-americana Kamala Khan (Iman Vellani), che in seguito rivedremo sul grande schermo al fianco di Carol Danvers/Captain Marvel (Brie Larson) e di Monica Rambeau (Teyonah Parris) nel film The Marvels.
LEGGI ANCHE:
L’ultima serie tv del Marvel Cinematic Universe è giunta alla sua conclusione e l’ultimo episodio ha rivelato un dettaglio di fondamentale importanza per il futuro del franchise. Sin dalla pubblicazione del primo trailer di Ms. Marvel, in molti si chiedevano se le origini di questa versione di Kamala Khan/Ms. Marvel (Iman Vellani) sarebbero state analoghe a quelle della controparte fumettistica. In particolare, vi erano molti dubbi in merito all’appartenenza dell’eroina alla specie degli Inumani, dato che non sembravano esserci indizi che portassero in questa direzione.
Difatti, gli Inumani non sono mai stati menzionati nella serie, il cui finale ha invece portato a una inaspettata sorpresa per i fan.
Durante gli ultimissimi minuti del sesto episodio, infatti, Bruno Carrelli (Matt Lintz) rivela alla protagonista che nel DNA di quest’ultima è presente una mutazione genetica, e durante questa scena è possibile ascoltare in sottofondo l’iconico tema musicale della serie animata Insuperabili X-Men (1992-1997), che, ricordiamo, avrà un seguito diretto chiamato X-Men ’97, prodotto dai Marvel Studios. Kamala Khan è dunque, con ogni probabilità, la prima mutante ad essere introdotta nell’universo principale dell’MCU.
L’introduzione degli X-Men nel franchise dei Marvel Studios è attesa dal 14 dicembre 2017, data in cui è stata annunciata l’acquisizione di 20th Century Fox da parte di The Walt Disney Company, grazie alla quale la Casa di Topolino è entrata in possesso dei diritti cinematografici e televisivi su determinati personaggi, tra cui proprio i mutanti.
Inizialmente si credeva che il primo progetto che avrebbe introdotto gli X-Men nell’MCU sarebbe stato WandaVision (2021), considerate le somiglianze che esistevano tra lo show e la nota saga fumettistica House of M. Tuttavia, nonostante il prematuro scalpore generato dal vedere Evan Peters negli ingannevoli panni di Pietro Maximoff, si è presto capito che i mutanti non avrebbero fatto parte della serie.
La prima effettiva apparizione dei mutanti nell’Universo Cinematografico Marvel è avvenuta solo qualche mese fa, con l’arrivo in sala di Doctor Strange nel Multiverso della Follia (2022).
Già nel trailer ufficiale della pellicola si era sentita l’inconfondibile voce di Patrick Stewart, che nel film ha recitato nei panni di Charles Xavier/Professor X di un altro universo (diverso da quello del franchise della Fox) in cui Xavier è stato presentato come leader sia della specie mutante che degli Illuminati, la principale formazione di supereroi di Terra-838 che nel film ha avuto un sanguinolento confronto con Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen).
Ciononostante, la comparsa di Xavier non è avvenuta nell’universo principale dell’MCU (che nel sequel di Doctor Strange viene definito Terra-616), che pertanto è rimasto, fino a qualche giorno fa, privo di qualsivoglia riferimento agli X-Men.
Questi due prodotti, tuttavia, sono stati utili per preparare il terreno in vista della presentazione del primo mutante conosciuto di Terra-616.
Grazie a WandaVision è stato introdotto un concetto molto importante: quello dell’artefatto che risveglia un potere dormiente. Durante lo show viene infatti spiegato che Wanda era sin dalla nascita Scarlet Witch, ma il suo potere è stato risvegliato grazie all’esposizione della sokoviana alla Gemma dela Mente. Allo stesso modo, dentro Kamala era già presente una mutazione genetica, che però è stata scoperta solo grazie al bracciale con cui è entrata in contatto.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia, invece, ha reso nuovamente familiare al pubblico l’idea di mutazione genetica che è stata successivamente citata da Bruno in Ms. Marvel, e per fare ciò è stato usato un attore che la gente considerava iconico nel ruolo di Charles Xavier, espediente metanarrativo che è servito a comunicare ai fan che gli X-Men sarebbero arrivati molto presto.
La Fase 4 è stata accolta positivamente da critica e pubblico, ma è al contempo la fase dell’MCU che ha subito più critiche, relative soprattutto alla cosiddetta mancanza di un filo connettore che leghi ogni prodotto al successivo.
Comunque la si pensi, è innegabile che sulla questione mutanti la strada sia stata spianata in modo sottile e azzeccato, tanto che molti spettatori non riescono a capacitarsi di come, col senno di poi, non siano riusciti a rendersi conto per tempo della rivelazione finale di Ms. Marvel. Quando una narrazione porta a fare un simile ragionamento significa che l’intreccio proposto ha funzionato.
Nonostante l’inizio della nuova saga dell’MCU sia senza dubbio sperimentale, è rassicurante avere conferma del fatto che la macrotrama, da sempre peculiarità principale di questo universo condiviso, sia solida e più viva che mai. Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, parlerà al San Diego Comic-Con 2022 che avrà luogo la settimana prossima, ed è quasi certo che i mutanti saranno al centro del suo discorso.
Non resta che attendere.