Nell’ottobre 2019 Martin Scorsese criticò duramente i film dell’Universo Cinematografico Marvel e, più in generale, i cinecomics affermando che “i film Marvel non sono cinema” e che andrebbero considerati piuttosto dei “parchi dei divertimenti“. La posizione del regista avviò una vera e propria crociata nei confronti dei film sui supereroi che raggiunse persino cineasti come Francis Ford Coppola, Ken Loach, Pedro Almodóvar e Ridley Scott, innescando un interminabile dibattito tra i fan del genere e i sostenitori del presunto “vero cinema”.
Durante un’intervista promozionale con The Hollywood Reporter, Lupita Nyong’o, interprete di Nakia, ha espresso il suo punto di vista sulla questione. In particolare, l’attrice ha usato la metafora dello zucchero per spiegare perché i cinecomics possono co-esistere con i film più piccoli e quelli indipendenti:
“Diventa una questione filosofica su cosa sia l’arte e quale sia il suo scopo. Penso che l’arte svolga un ruolo molto importante nel commuovere e toccare le persone che la fruiscono, e un sacco di persone sono toccate emotivamente dalla Marvel. Il fatto di essere commossi da questo è meno importante di essere commossi guardando un quadro di Picasso?”
“Penso che avere più opzioni sia culturalmente e artisticamente simbolo di prosperità. In Kenya, lo zucchero era zucchero. Era marrone o bianco. Vai negli Stati Uniti, e l’intero reparto del supermercato è dedicato ai tipi di zucchero. Ci sono molte tipologie di zucchero. Avere più opzioni è un simbolo di prosperità. Quindi personalmente amo un buon film Marvel, ma ciò non mi distoglie dal volere un film più piccolo basato sui personaggi. Credo che la battaglia tra queste cose debba restare in vita perché la cosa che vogliamo in continuazione, il privilegio definitivo, sia la scelta.”