Negli ultimi giorni, la scenografa del film Hannah Bleachler ha pubblicato su Twitter un gran numero di foto scattate sul set, che mostrano gli impressionanti set che la produzione ha costruito per dar vita a Talokan ed al Wakanda, due regni completamente inventati (per i quali sono stati fatti mesi e mesi di ricerche in America Centrale ed in Africa).
La Bleachler ha spiegato che, per la la realizzazione della storia di Namor, la produzione si è ispirata a Pakal, divenuto l’Ajaw (carica paragonabile a quella del governatore) di Palenque (antica città Maya, oggi sito archeologico) ad appena 12 anni. La produzione ha collaborato con l’archeologo e professore universitario Gerardo Aldana, uno dei punti di riferimento per la cultura mesoamericana che ha seguito la produzione per ben 2 anni ed ha sviluppato i vari glifi presenti sui set:
Per la creazione della prigione dove vengono rinchiuse Riri Williams e Shuri, la produzione ha creato da zero oltre 300 stalattiti e stalagmiti, adornando il set con svariati riferimenti al “dio serpente piumato”. Dal punto di vista artistico, il set in questione è ispirato all’albero sacro della cultura Maya, ovvero il Ceiba
Per adornare il set, la scenografa ha inserito un riferimento al “dio serpente piumato” sotto forma di statua: in questo caso, la produzione ha voluto omaggiare le statue presenti nel Tempio di Kukulcán, che si trova al sito archeologico di Chichen Itza.
Passiamo invece al trono di Namor, una mandibola di un Megalodonte che riporta la scritta “morso di dente di giada”. La produzione ha costruito da zero questo trono, alto 3 metri e mezzo e largo 3 metri.
Ecco invece alcuni set del Wakanda, che mostrano gli interni del Royal Talon (il jet della famiglia reale del Wakanda), l’ingresso della Sala del Trono e diverse abitazioni tipiche, alcune delle quali vengono inquadrate durante il funerale di T’Challa.
La produzione ha realizzato da zero anche l’abitazione di Okoye, per la quale si è ispirata all’architettura dell’antica città dell’Africa meridionale Great Zimbabwe. Si tratta di un omaggio al paese natale di Danai Gurira, interprete del personaggio, ovvero lo Zimbabwe.
Se tradotte, le scritte sull’edificio vicino al gigantesco murales dedicato a T’Challa significano “Architetti del Wakanda: Jack Kirby [Il leggendario autore di fumetti], Hannah Beachler [la scenografa], Marlie [Art Director del film], Kelsey Brennan [ha fatto parte della crew del film]”.